La tata più famosa d’Italia incontra le mamme di Trento
/Due sale gremite e diversi maxi schermi per dare a tutti la possibilità di seguire l'evento. A creare tanto interesse è Lucia Rizzi, meglio nota come Tata Lucia. Conosciutissima per il programma SOS tata, giunto alla sua sesta edizione con immutato entusiastico seguito, tata Lucia a questo programma deve la sua notorietà al grande pubblico.
Le sue competenze e la sua credibilità derivano però da 32 anni di insegnamento alla scuola elementare, unito a specializzazioni ottenute negli Stati Uniti, dove ha esperienze di ricerca, soprattutto nell'ambito del deficit da attenzione.
Il pubblico è composto da mamme accompagnate spesso da figli di tutte le età (neonati e ragazzini), future mamme, nonne, e si nota con piacere un buona partecipazione dei papà.
L'incontro inizia quasi puntuale, e dopo un breve presentazione di Lucia Rizzi e dello psicologo Alberto Pellai, la chiacchierata ha inizio.
Lucia Rizzi è una donna dall'aspetto rassicurante, e per chi la conosce dalla tv o dai suoi libri, dal vivo è esattamente così come ce la si potrebbe aspettare.
Esordisce scherzosamente: “non sono Padre Pio, e non faccio miracoli”, sicuramente consapevole delle enormi aspettative che la maggior parte dei presenti, escluso qualche curioso, depone nelle sue parole e nei suoi consigli.
Il dott. Pellai accompagna la prima fase dell'incontro ponendo alcuni casi alla tata e chiedendole un parere.
Le domande si susseguono per circa 1 ora e 1/2, e si toccano così gli argomenti più comuni e sentiti dai genitori: problemi con il cibo, l'importanza di seguire i propri figli aiutandoli a conquistare la loro autonomia, i capricci, vestirsi, i compiti, e via, fino ai consigli su come affrontare al meglio il complicato periodo dell'adolescenza, e la gestione ed uso delle nuove tecnologie.
Tata Lucia parla in maniera molto chiara e diretta: i bambini imitano ciò che vedo o e sentono in casa. Compito dei genitori è accompagnare i propri figli nel percorso della crescita, aiutandoli ad affrontare con sempre maggiore autonomia e sicurezza le loro scelte.
Si tratta sicuramente di un compito arduo, ma di fondamentale importanza per garantire ai nostri figli un futuro da adulti equilibrati ed indipendenti.
Quello che mi pare di cogliere, nelle parole e nei modi della tata, lo riassumerei in due parole: rassicurante severità. Molti genitori temono, attraverso troppe regole e divieti, di traumatizzare i propri figli, o cedono a capricci e richieste per mancanza di energie.
Tata Lucia cerca di tranquillizzarci e darci un motivo per resistere: imporre delle regole è l'unico modo per aiutare i nostri figli nella crescita. Ai bimbi, dice, mancano i mezzi per scegliere: non sanno le cose, le stanno imparando da noi. Solo la condivisione e l'attenzione costante al loro mondo ed alla loro vita permetteranno a noi genitori di insegnargli a diventare grandi.
Bandito, a tale scopo, il sonno nel lettone sin dal primo giorno di rientro dall'ospedale, perché “i bambini hanno bisogno della loro privacy, è un loro diritto di cui non dobbiamo privarli”. Corretto invece proporre qualunque pietanza la mamma cucini: mettere poco cibo nel piatto, ed abituare il bambino a mangiare almeno quell’unico maccherone, anche se non gli piace. E se non mangia? Non dare nulla da mangiare prima del pasto successivo, perché i bambini devono abituarsi a capire se hanno fame.
Una delle norme più comuni resta comunque quella di seguire ed ascoltare, non lasciando soli i propri figli. Anche per l'adolescenza il consiglio resta invariato: coinvolgere, condividere, seguire e, visti i tempi, essere sempre molto attenti e vigili rispetto alle compagnie. Per quanto riguarda le nuove tecnologie – internet e cellulari – per la tata non ci sono dubbi: i rischi stanno anche la dove non ce lo aspettiamo, e l'unico modo per proteggere i nostri figli è non permette loro di stare da soli davanti ad Internet – quini un secco no al computer nella stanza dei ragazzi - e non dar loro un cellulare prima addirittura dei 18 anni.
Le domande dei genitori successive a questa prima fase del dibattito sono varie: gelosia per i fratellini piccoli, pannolino, aiuti in casa, capricci sull'abbigliamento. Ma anche come gestire le richieste di dolci dei fratelli, avendo un figlio con problemi di diabete.
Tata Lucia non sarà Padre Pio, ma sicuramente ispira fiducia grazie al suo aspetto di simpatica e saggia nonna, capace di dispensare consigli spesso dettati dal buonsenso e dall'esperienza.
Ma tant'è, forse alla nostra generazione di genitori il buon senso a volte sfugge: nuovi stili di vita portano a pensare che le esigenze dei figli si modifichino di conseguenza. Trovare qualcuno che ci riporti alla normalità e ci aiuti a ricordare quelle basilari regolette di educazione e comportamento per trovare il nostro stile educativo può non essere una cosa cattiva.
Mantenendo ben salda la consapevolezza che sta a noi la scelta di quali siano le norme e le modalità di applicazione realmente adattabili alle nostre situazioni.