5 cose che, da mamma, non faccio più come prima

Una cosa a cui non si pensa, quando si diventa genitori, sono le piccole cose che non potremo fare mai più, nella vita, con la stessa scioltezza di prima, quando non si avevano figli. Quelle cose per le quali, se ne parli con amici non genitori, ti guardano, sorridono, ma non comprendono.

Quali cose mi mancano di più?

 

1 - Serata in solitudine - faccio ciò di cui ho voglia, quando ne ho voglia, e non penso a nulla

Il punto chiave è "quando voglio", perché quando si diventa genitori, se anche si ha la fortuna di avere un bimbo che va a nanna presto (e non è il mio caso), il tempo per noi arriva con calma. Difficile sparire subito a leggersi un buon libro, fare un bagno rilassante o godersi un film mangiando un piatto di pasta davanti alla tv.

Non appena rientrata a casa dopo una lunga giornata di lavoro: c'è da pensare alla cena, rassettare, mettere a nanna il pupo, ecc... Dopo tutto questo, il "ciò di cui ho voglia", solitamente si riduce a mettermi a letto e fare una gran dormita.

Anche se capita che la bimba sia fuori, il senso di smarrimento e vuoto per la strana situazione prendono il sopravvento, e non mi godo il momento come potrei!

 

2 - Disorganizzazione - decido all'ultimo momento, cambio programmi, ecc 

Si può restare persone disorganizzate sul lavoro, negli appuntamenti, sugli impegni personali, ma sui bimbi no! Lasciare la piccola a scuola oltre l'orario? Giammai! Piuttosto affronto il tragitto lavoro - scuola con la velocità di una centometrista, ma arrivo sempre spaccando - più o meno - il minuto! E faccio correre la bimba a perdifiato per raggiungere palestre, piscine, aule, ecc... per le attività pomeridiane. La mamma è spesso un po'svanita e di corsa, ma, in qualche modo, ce la fa sempre!

 

3 - Essere precisi e non cambiare mai programmi. 

I bambini si ammalano, lo fanno con frequenza molto maggiore di noi, e spesso nei momenti peggiori.

Nel tempo mi sono abituata a sostituire, con un sorriso di circostanza, il "cadesse il mondo, lo faccio" con un più realistico "salvo contrattempi dell'ultimo minuto. Con un bimbo non si può mai sapere..."!

 

4 - Chiacchierare al telefono con le amiche, o fermarsi a scambiare due parole 

La mamma, se vuole svolgere queste attività in modo rilassato, lo deve fare senza figli vicini. Telefono, computer o incontri in strada sono, per i bimbi, una terribile minaccia al loro protagonismo.

O forse, più semplicemente, non reputano rilevante il fatto che la mamma stia parlando con qualcuno che non siano loro. Interrompono, tirano, sbuffano, si buttano in terra,...

Se anche mia figlia non facesse tutto questo, ma semplicemente giocasse nei paraggi, ho ormai perso la possibilità di dialogare in modo lineare con qualcuno: le conversazioni saranno comunque sempre interrotte da qualche "amore stai buono", "tesoro non spingermi!", "torna qui!".

 

Nota per i non genitori su questo punto: se parlate vis a vis con una mamma, non preoccupatevi se non vi guarda e pare non ascoltare. L'arrivo di un bimbo ci dota automaticamente di due canali d'attenzione che convivono perfettamente: uno sintonizzato su nostro figlio, l'altro capace di seguire (almeno con l'orecchio) con discreta precisione ciò che accade nel resto del mondo!

 

5 - orsite

Prima di Matilde (e prima di mio marito), quando ero ancora una giovincella e frequentavo con assiduità le mie amiche più care, ogni 7 o 8 mesi capitavano un paio di giorni in cui non avevo voglia di vedere né sentire nessuno. Nulla di personale: avevo solo bisogno di stare sola con i miei pensieri per un po'. Bastava un 'Ragazze, ho l'orsite!', e le amiche capivano, e mi lasciavano il mio spazio.

Ora i problemi, se mi viene l'orsite, sono di due ordini:

- Spiegare a una bimba di 5 anni il motivo per il quale la mamma non ha voglia di parlarle o stare con lei;

- poniamo pure che lo capisca, e che il marito mi lasci tranquilla nel mio brodo per quei due giorni scarsi, occupandosi di tutto... Dove me la faccio passare, l'orsite? A casa non ho abbastanza spazio per ricavare un angolo tutto mio.

E così, orsite o no, faccio buon viso a cattivo gioco. E mamma c'è sempre, e allegra, felice e disponibile...più o meno.

 

Son sicura che ci siano altre 1000 situazioni in cui la 'mammità' altera il normale corso delle cose. Quando mi verranno in mente, le scriverò, magari con i vostri suggerimenti.