Domani nelle librerie il nuovo libro di Arianna Lattisi

Arianna Lattisi, trentina di Arco, scrive per  passione. Una passione che ha nutrito attraverso infinite letture, e sulla quale si è poi lanciata partecipando a delle selezioni per racconti.

“Avevo visto su Facebook che un collega partecipava ad uno di questi concorsi letterari promossi dalle case editrici. Così mi sono data da fare, e ho partecipato alle selezioni mensili di Giulio Perrone Editore, ottenendo in numerose occasioni di pubblicare dei miei racconti – una trentina - nelle sue antologie” racconta Arianna Lattisi.

Una delle quali – per la cronaca – ha tratto il nome proprio da un suo scritto.

Il passaggio successivo è stato quello di iscriversi ad un forum di scrittura, in cui condividere la passione, e lavorare assieme ad altri per migliorare, sperimentare, approfondire modalità e stile.

E sono arrivati i primi due libri, in cui la protagonista è una giovane donna – Tania – alle prese con la ricerca di un marito o la gestione di una vita familiare.

E la collaborazione con il settimanale “F”, la cui direttrice è la trentina Marisa Deimichei, incontrata in occasione della premiazione del concorso “Storie di Donne” 

Il terzo libro di Arianna Lattisi è quello della svolta: nuova la protagonista – una mamma di 75 anni che vuole “accasare” il figlio bamboccione - e nuova la casa Editrice: la trentina  Curcu e Genovese.

Ironica (“mi piace divertirmi quando scrivo” - dice), osservatrice e capace di conquistare l’attenzione del lettore, Arianna Lattisi ci regala un’intervista in occasione della prima uscita “pubblica” del suo nuovo romanzo, presentato oggi in anteprima a Medita, Mostra dell'Editoria Trentina.

“Come nasce ‘La Suocera’?”

“Come ogni mio libro: con un personaggio che prende vita nella mia testa. Da li partono i primi capitoli, che ambientano e descrivono. Ma è solo dopo un po’che capisco in che direzione sta andando la storia. E tutto, all’improvviso, mi appare chiaro”.

La suocera racconta una storia diversa da ciò cui ci avevi abituata nei tuoi primi romanzi, a partire dalla protagonista

“Si: Giuditta è una donna di 75 anni, madre di un quarantenne piuttosto ottuso e pigro. Il suo scopo – nella prima parte del libro – sarà quello di trovare una compagna di vita per il figlio.

E quando crede di aver trovato la nuora perfetta, ecco il colpo di scena: cambia il punto di vista di chi racconta, e si scopre che le cose non sono esattamente come sembrano. “

Come mai una donna di questa età?

“Avevo voglia di sperimentare qualcosa di completamente diverso. Ero un po’ stufa di parlare di miei coetanei, e così è nata lei.”

Dobbiamo quindi dire addio definitivamente a Tania (protagonista dei primi due libri di Arianna Lattisi: “Sarà un disastro, garantito” e “Meno nove”)?

“No. Si è trattato di un distacco momentaneo. In realtà ho già iniziato a lavorare alla sua terza avventura.”

E come è stato cambiare personaggio e tematiche?

“Questo libro l’ho scritto in rincorsa – dice – ci ho messo tre mesi. Un’esperienza piacevole.

Diciamo che, però, con tutta questa velocità, non ho avuto il tempo di affezionarmi troppo ai personaggi, come è invece successo con il primo libro.”

La figura maschile, in questo libro, pare essere piuttosto “molle”: lo descrivi come “un bambino di 43 anni perennemente incollato alla tv e col cervello grande come una nocciolina”. È un caso, o rispecchia  in qualche modo la tua opinione sugli uomini?

“In generale scrivo di donne, e gli uomini fanno da contorno. In questo romanzo, poi, era funzionale alla storia.

Io, dal canto mio, ho la fortuna di conoscere tanti uomini che sono tutt’altro che un contorno, quindi no: non è questa la mia opinione sull’universo maschile.”

Come mai hai cambiato editore, rivolgendoti a Curcu e Genovese?

“Il mio precedente editore era di Roma, e non era semplice – nonostante la tecnologia – gestire il rapporto. Desideravo essere più vicina a chi avrebbe pubblicato il mio lavoro, e desideravo soprattutto vedere il mio libro nelle librerie trentine.

Così ho provato a inviare “La suocera” a Curcu e Genovese, e, con mia grande gioia, hanno deciso di pubblicarlo”.

Arianna sogna di scrivere dall’età di 8 anni, quando – racconta – lo ha pure scritto sul suo diario.

“Ma - dice - non appartengo alla categoria di scrittori che attendono la grande occasione, conservando nel frattempo i loro scritti nel cassetto.

Amo il mio lavoro (part-time al tavolare di Riva del Garda), e scrivere è un amore che resta nella sfera delle mie passioni. Per me è già un grandissimo piacere, e una grande soddisfazione poter vedere i miei libri stampati.”

La Suocera sarà da oggi (venerdì 26 settembre) a domenica  28 settembre 2014 alla Mostra dell’Editoria Trentina, e in tutte le librerie fra una decina di giorni.