Un progetto per “piccoli filosofi”
/Educare i bambini al pensiero critico: questo lo spunto di partenza della Philosophy for Children, che, pur incrociando temi filosofici, non può essere confusa con una storia della filosofia adattata ai bambini.
Nata intorno al 1970 ad opera di un professore di Logica della Columbia University (Matthew Lipman), questo approccio alla ricerca effettuata in comunità, in cui i bambini si interrogano e argomentano temi trattati, ha avuto ampio successo e riconoscimenti in tutto il mondo.
Durante le sessioni di Philosophy for Children, i bambini, a partire da uno stimolo iniziale (costituito da storie ad hoc), pongono le loro domande, scelgono poi in gruppo un tema su cui confrontarsi e fare approfondimenti.
In queste sessioni (termine preferito a “lezioni”, per porre l’enfasi sul lavoro che il gruppo svolge insieme cercando di indagare le questioni che vengono poste) l’insegnante ha il solo ruolo di facilitatore: propone lo stimolo, dà ai bambini il tempo di riflettere individualmente sull’argomento scelto prima di procedere con lo scambio di idee.
In un contesto così interattivo e dal comune obiettivo, i bambini riescono ad aprirsi all’altro, confrontandosi con idee diverse dalla loro, ponendo domande, facendo ipotesi, sperimentando e osservando, fino ad arrivare ad una o più soluzioni condivise, frutto di un approfondimento comune e di negoziazione.
Si tratta di un metodo che incrementa la motivazione dei bambini a imparare e indagare, spesso in maniera più critica, riflessiva e creativa. La conseguenza più immediata e importante è certamente un aumento della loro autostima e sicurezza. E – importante effetto collaterale – una maggiore competenza linguistica.
A Trento, da qualche tempo, è possibile far sperimentare l’esperienza della Philosophy for Chidren grazie a Centro Percorsi, nato a febbraio 2013 dall’incontro delle storie e dei progetti di Nadia Galler - assistente sanitaria, clinico della formazione - e Martina Rinaldi e Laura Dondè – psicologhe e psicoterapeute.
“ Il laboratorio si compone di quattro incontri - spiega la dottoressa Rinaldi – divisi in due parti. Inizialmente Manuela Valle – laureata in filosofia e Teacher in Philosophy for Children – racconta una storia che stimola le domande individuali dei bambini, poi condivise con il gruppo, quindi i bambini iniziano la discussione a cui fa seguito la valutazione sul percorso che il pensiero ha compiuto.
Nella seconda parte, Francesca Libardoni – architetto e pittrice – propone dei laboratori che permettono ai bambini di dare forma al loro pensiero attraverso diverse tecniche artistiche.
Al termine le opere prodotte dai bambini vengono esibite in una mostra per i genitori: una restituzione del lavoro fatto, ma soprattutto condivisione e confronto sul percorso affrontato.”
Un progetto ambizioso, quello di Pensieri a Colori, supportato nella sua presentazione da Andrea Castelli, che nell’arte (il teatro, nel suo caso) ha trovato il modo di vincere la forte timidezza che lo accompagnava da bambino.
Questo progetto mira a lavorare sulle life skills trasversali dei bambini, che imparano a stare bene con loro stessi, a relazionarsi, a sviluppare il pensiero critico sulle cose, e ad adottare stili di vita sani e consapevoli. – continua la dott.ssa Dondè -
I bambini in questo contesto riescono a incrementare la loro autostima, a credere in loro stessi e a lavorare in equipe. Obiettivi di notevole rilevanza per la formazione del bambino e nella sua trasformazione in adulto, che agiscono in certo modo anche come forma preventiva.”
Centro Percorsi si occupa principalmente di un’area clinica e psicologica, e di una formativa, grazie alla quale promuove la salute e i sani stili di vita attraverso proposte e progetti di promozione della salute a stakeholders diversi , sia pubblici che privati (scuole, aziende, comuni e comunità di valle, associazioni e ordini professionali, gruppi di cittadini privati).
“Centro Percorsi è nato perché ci siamo rese conto che spesso, per alcune richieste in ambito clinico, manca un aggancio alla parte pratica. A volte, piuttosto di una terapia individuale, sarebbe più funzionale un percorso di gruppo o formativo.” Spiega Nadia Galler
Nadia Galler cura l’area della Formazione integrandola a quella della Promozione della Salute e Prevenzione, strutturando progetti che rispecchiano le linee di intervento e le strategie descritti nei documenti internazionali dello IUHPE (International Union for Health Promotion and Education).
Martina Rinaldi e Laura Dondè si occupano di percorsi psicologici e psicoterapeutici familiari ed individuali, contribuendo in maniera sostanziale anche alla parte formativo/educativa proposta dal Centro.
Centro Percorsi ha inoltre aperto due sportelli pubblici, con un primo incontro orientativo gratuito: uno si occupa di disagio lavorativo, mentre il filo d’Arianna è aperto ai temi delle famiglie separate e ricomposte.