Mindfulness: che cos'è, e perché può servire ai bambini
/Come sempre, la mia curiosità mi spinge ad approfondire ciò che non conosco.
Da poco ho incontrato il termine "Mindfulness", applicato ai bambini, nelle mie navigazioni sul web. Ho intuito di cosa si trattasse, ma quando sono entrata in contatto con Monica Dallago, psicologa e psicoterapeuta che di questo - anche - si occupa, ho subito approfittato per chiedere a lei di spiegare meglio cosa sia.
Leggiamo quindi direttamente dalle sue parole di che si tratta.
"Il termine Mindfulness si riferisce alla capacità di portare l’attenzione al presente in maniera intenzionale, sospendendo il giudizio, e può portare ad una maggiore consapevolezza delle proprie esperienze, emozioni e pensieri nel momento in cui essi vengono vissuti (Kabat-Zinn, 1994).
Rappresenta uno stile di meditazione di derivazione buddista, ma di cui non considera la parte religiosa, adatta agli adulti così come ai bambini, anche molto piccoli.
Molte ricerche evidenziano come un aumento della consapevolezza dei propri stati mentali accresce la flessibilità mentale e può aiutare i bambini a:
- raggiungere uno stato di benessere soggettivo
- migliorare la fiducia in se stessi
- migliorare la capacità di prestare attenzione e di padroneggiare gli impulsi,
- raggiungere più facilmente uno stato di quiete negli episodi di rabbia e di ansia intensa.
Questi rappresentano gli effetti di una pratica quotidiana di meditazione ma non il fine ultimo.
La Mindfulness non rappresenta una panacea e non permette di eliminare quelli che sono normali reazioni dei bambini, come il fare i capricci o i comportamenti esuberanti.
Si può iniziare lentamente con una pratica di meditazione di appena 5-10 minuti al giorno per poi incorporare la Mindfulness nelle attività quotidiane e diventare col tempo un vero e proprio stile di vita.
Ecco alcuni semplici esercizi:
Osservare la propria respirazione.
Si chiede al bambino di scegliere uno dei suoi pupazzi preferiti e poi di stendersi sul letto o per terra su un tappetino e di appoggiare il pupazzo sulla pancia. Si invita il bambino a inspirare gonfiando la pancia come se fosse un palloncino e ad espirare sgonfiandola.
Si può iniziare a praticare la respirazione per un paio di minuti ad occhi aperti facendo notare il pupazzo che si alza e si abbassa per poi chiedere al bambino di chiudere gli occhi.
Con questo esercizio il bambino può imparare la respirazione addominale, “di pancia”, utile per gestire situazioni di forte agitazione e rabbia.
Il meteo delle emozioni.
Si incoraggia il bambino a descrivere i sentimenti e le emozioni provate in un determinato momento o situazione scegliendo tra soleggiato, piovoso, tempestoso, calmo.
Questo gioco permette al bambino di osservare il proprio stato attuale senza identificarsi troppo con le proprie emozioni.
Non è possibile modificare il tempo che c’è fuori ne cambiare emozioni o sentimenti.
Quello che è possibile fare è cambiare il modo in cui ci si relaziona ad esse.
Il bambino può riconoscere per esempio che non è un fifone ma a volte alcune situazioni lo possono spaventare.
Il mangiare consapevole conosciuto anche come esercizio dell’uvetta passa, ma è possibile effettuarlo con qualsiasi cibo.
Questo esercizio rappresenta un viaggio attraverso tutti e 5 i sensi.
Inizialmente si chiede al bambino di GUARDARE e fare attenzione alla forma, alla dimensione, al colore del cibo scelto, poi di TOCCARE e sentirne la consistenza tra le dita. Successivamente viene chiesto di avvicinarlo ad un orecchio per SENTIRE il suono prodotto e al naso per ODORARE e osservare le sensazioni e le reazioni che questo procura non solo nel naso ma anche in bocca e allo stomaco. Infine lentamente il cibo viene messo in bocca per poterne GUSTARE e assaporare il sapore.
Questo esercizio permette di sviluppare un buon rapporto con il cibo e una migliore autoregolazione.
Bibliografia
Greco L.& Hayes S. “Acceptance & Mindfulness Treatments for Children & Adolescents”, New Harbinger Pubn (2008).
Kabat-Zinn J. “Vivere momento per momento”,Tea (2010).
Kendall P., Di Pietro M. “Terapia scolastica dell'ansia”, Erikson (1995).
Snel E. “Calme et attentif comme une grenouille”, Les Arènes (2012). "