Libri e app: come cambia la lettura per i bambini?

Più libri più liberi, la fiera nazionale della piccola e media editoria, si è svolta a Roma dal 4 all’8 dicembre.

Nell’ambito di questo importante evento è stata presentata l’indagine qualitativa “Come cambia la lettura per i più piccoli”, svolta in collaborazione con Doxa Kids, in cui sono state analizzate le abitudini delle famiglie italiane nei confronti della lettura ai/con i bambini, e il modo in cui queste stanno mutando con l’introduzione delle nuove tecnologie.

 

Se è vero che l’abitudine alla lettura si crea in tenera età, è importante verificare in che modo le famiglie si approccino ad essa.

I dati Nielsen sono incoraggianti, ed evidenziano come il segmento delle letture per bambini e ragazzi sia uno di quelli di maggior peso nel panorama italiano: con il suo 20,5% di copie vendute rispetto al totale, è sempre più vicino al 26,1% del segmento della fiction straniera - il genere più venduto.

 

E, in queste vendite, influisce sicuramente la  bella abitudine della favola della buona notte, pratica adottata da 1 genitore su 3 (per la precisione il 37%), spesso su diretta richiesta del bambino.

 

Si tratta, per molti genitori, di un modo per sviluppare le capacità e il linguaggio, ma – soprattutto per le mamme – consente di trascorrere del tempo di qualità con i propri figli.

 

I supporti prediletti per la lettura restano i libri cartacei e illustrati per il 79% delle mamme (8 su 10) e per il 59% dei papà (6 su 10). Solo il 7% del campione usa dvd e App su tablet e smartphone.

 

Chi non racconta fiabe, non lo fa principalmente per mancanza di tempo; ed è soprattutto il caso dei papà.

 

La tecnologia

 

Il numero di famiglie “tecnologiche” è in forte aumento: i dati Audiweb confermano che le famiglie proprietarie di un tablet con bambini sono passate da un 5% di novembre 2012, ad un 30% a giugno 2014.

 

Nell’82% dei casi il tablet viene fatto usare ai figli, per circa 1 ora, 4 volte alla settimana.

 

Dati che devono far riflettere: la tendenza all’utilizzo sempre maggiore delle tecnologie può essere vista come una risorsa, ma è importante che, in questo momento di passaggio, genitori e insegnanti si impegnino per consentire la convivenza fra lettura dei libri e utilizzo delle App.

 

App che, comunque, vanno scelte con cura nell’infinita proposta a disposizione.

 

Nell’indagine #NatiDigitali dedicata alla lettura dei bambini nell’età digitale, promossa da Mamamò, AIE (Associazione Italiana Editori) e FattoreMamma, in collaborazione con Filastrocche.it e AIB (Associazione Italiana Biblioteche) e presentata a marzo 2014, è emerso che sono in aumento i genitori che utilizzano i libri digitali (dal 30,3 % del 2013 al 34,6% del 2014).

 

Ma spesso in situazioni diverse: il libro cartaceo è letto quotidianamente nelle sue varie forme dal 72,6% del campione (700 genitori che hanno risposto a un questionario on line), e resta il favorito per le letture della buona notte.

Il 16,1% di bambini fra 1 e 14 anni, però, legge in digitale almeno una volta in settimana. Ma questo tipo di approccio è maggiormente utilizzato per il viaggio (38,6%), come intrattenimento (34,4%) o in vacanza (26,1%).

 

Il mondo digitale in cui siamo immersi, insomma, sta cambiando le carte in tavola in maniera molto rapida. E – come sempre – ai cori degli entusiasti si alterano quelli dei detrattori.

 

Una via di conciliazione, però, può essere quella di non utilizzare le App come alternativa al cartaceo, ma vederle come un modo in più per avvicinare i bambini alla lettura, apprezzandone anche le potenzialità nell’avvicinamento alle lingue straniere, o come stimolo nello sviluppo dell’autonomia del bambino.

 

La differenza, poi, la faremo solo noi: aiutandoli a scegliere le App più adatte, e ponendo i limiti per noi più corretti nell’utilizzo.